Ippoviedella Tuscia "Lago di Bolsena-Torre Alfina"

Descrizione

Si parte dal centro ippico Valdilago,
con immediato attraversamento del
tracciato della Via Cassia; subito di
fronte al Centro Ippico si snoda una
strada bianca, diritta verso il crinale
della caldera del Lago, che, attraversando
coltivi di ortive e oliveti, si avvia
verso i boschi che ne coronano i versanti.
Ci si trova in quella che fu la
"caldera" del sistema vulcanico che
oggi ospita il Lago. Dopo circa un'ora
di marcia, in continua leggera ascensione,
si comincia ad inoltrarsi nei
boschi di cerro e roverella, disseminati
di varietà vegetali autoctone di grande
interesse, quali il pungitopo, la "berretta
di prete" e, nella stagione propizia, di
funghi. La zona è abitata da numerose
specie selvatiche, cinghiali, tassi, istrici e
non raramente donnole e altri piccoli
predatori. Sulla destra s'innalza la vetta
del Monte Ladro, noto per le emergenze
archeologiche rinvenute in sito,
risalenti al II sec. A.C. Il percorso si
snoda per ore su tratturi che attraversano
boschi estesissimi: Poco dopo
l'attraversamento della strada provinciale
per S. Lorenzo Nuovo, dopo circa
un'ora di sella ad andatura passo, raggiungiamo
un quadrivio, su strada
bianca, denominato "la Spina", al centro
del quale si erge un magnifico
esemplare di cerro secolare, dilaniato
dalle tempeste e dai fulmini, detto
appunto "il cerro fulminato". Sempre
attraversando i boschi, si raggiunge
l'antico maniero denominato
"Carbonara", costruito a ridosso di una
colata vulcanica effusiva che si è materializzata
in dorsale di enormi massi
vulcanici di ignimbrite, comunemente
denominata basaltina.Il percorso inizia
a scendere, fino a raggiungere ed attraversare
la Provinciale "Torre Alfina": si
entra nel Parco Naturale di Monte
Rufeno, con accesso vietato alle auto.
Si scende su un antico tracciato basolato,
di origine probabilmente romana ,
fino alla località detta il Sobissone, di
grande suggestione per la presenza di
un ponte noto come romano, ma che
in realtà porta incisa sulla pietra del
parapetto la data del 1837, una cascatella
sul corso del torrente, un mulino,
e un centro sosta attrezzato che si
raggiunge dopo circa due ore e mezza
di cavallo. Si torna a salire fino a raggiungere
il Museo del Fiore per incamminarsi
in direzione dei territori che
furono del Feudo di Torre Alfina , che
domina, con le svettanti torri del suo
castello, il circondario dall'alto dei sui
602 mt s.l.m., dove famose famiglie si
sono succedute : Monaldeschi della
Cervara, Bourbon del Monte Santa
Maria, Cahen. Torre Alfina, nominato
dall'Unesco, è compreso fra i borghi
più belli d'Italia. Dopo assersi riposati
si torna al punto di partenza, attraverso
colli e piani coperti da lussureggiante
vegetazione, in vista dello strepitoso
panorama del Lago.


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Introduzione

Si parte dal centro ippico Valdilago, con immediato attraversamento del tracciato della Via Cassia; subito di fronte al Centro Ippico si snoda una strada bianca, diritta verso il crinale della caldera del Lago, che, attraversando coltivi di ortive e oliveti, si avvia verso i boschi che ne coronano i versanti. Ci si trova in quella che fu la "caldera" del sistema vulcanico che oggi ospita il Lago....

Mappa

42.755456,11.943128800000068,13

Indirizzo

Dal lago di Bolsena a Torre Alfina Il percorso può essere intrapreso dal Centro Ippico Valdilago per arrivare a Torre Alfina attraverso i boschi dei Comuni di Acquapendente, Bolsena e San Lorenzo Nuovo Lunghezza: 30 Km; Dislivello: circa 300 metri; Tempo percorrenza: 7 ore; Periodo: aperto tutto l’anno.

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